martedì 16 gennaio 2018

Centrale Elettrica di Rivalta


16/01/2018 Aggiornamento n. 10

Le controdeduzioni del proponente alle mie osservazioni e la richiesta al Ministero dell’Ambiente da parte della Direzione generale Archeologia,  belle arti e paesaggio all’assoggettamento alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto della centrale.

Inoltro un aggiornamento in attesa di conoscere nello specifico le osservazioni presentate dalle amministrazioni di Piossasco, Rivalta e Volvera durante la Conferenza dei Servizi del 15/01/2018, che probabilmente saranno trattate dal Sindaco di Rivalta e dagli Assessori competenti nell’assemblea pubblica che si svolgerà questa sera alle 18:30 a Tetti Francesi .  

La Snowstorm Srl (il proponente della costruzione della centrale) ha risposto  alle mie osservazioni che ho inviato il 3 gennaio 2018, 11 giorni prima la data prefissata per la conferenza dei servizi a cui hanno partecipato le varie amministrazioni interessate.

Il primo quesito che ho posto era riferito a quali potevano essere le reali necessità di costruire una nuova centrale elettrica. Il proponente ha risposto che “Lo scopo della centrale elettrica sarà quello di “garantire continuità al servizio, in sicurezza ed economia di esercizio non di base, ma di integrazione, nelle ore dell’anno durante le quali la produzione da fonti rinnovabili non è in grado di soddisfare la domanda del sistema elettrico”.

Ecco quindi svelato lo scopo della centrale elettrica e dell’interesse del proponente a costruirla , rispondendo anche al quesito che si erano posti le varie amministrazioni di Volvera, Rivalta e Piossasco tramite il loro comunicato stampa congiunto del 12 gennaio 2018.

Proseguendo con le controdeduzioni del proponente alle mie osservazioni, relativamente al rumore sono state allegate n. 2 mappe per il periodo diurno e notturno. Secondo il proponente i livelli di immissione sonora rispettano i limiti normativi e tiene ad evidenziare che l’impianto non prevede un funzionamento continuo, ma opererà ad integrazione della produzione delle Fonti energetiche rinnovabili. Date un’occhiata alle mappe per rendervi conto dell’impatto che avrà la centrale (pagine 8 e 9 del documento controdeduzioni).

Non risolto l’aspetto della gestione dei reflui: Alla mia domanda in merito alla gestione dei reflui, il proponente risponde che, “al momento, non si prevede di utilizzare, l’originaria connessione all’impianto dell’adiacente Stabilimento Fenice, ma si provvederà all’allaccio alla pubblica fognatura così come si manterrà lo scarico nel canale Volvera per le acque di seconda pioggia. A tal fine si precisa che l’iter autorizzativo necessario verrà espletato nella successiva fase di istanza di Autorizzazione Integrata Ambientale”.

In merito alle procedure di bonifica del sito il proponente sottolinea che il sito non è contaminato e che i lievi superamenti riscontrati nell’acqua di falda sono di origine esterna.  Sarà anche vero ma è necessario attendere i risultati dell’indagine ambientale in corso da parte di Arpa Piemonte così come fatto intendere dal proponente stesso nelle controdeduzioni.

E’ infine notizia di oggi che la Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio ha chiesto al Ministero dell’Ambiente, la pronuncia negativa in merito all’esclusione dall’assoggettamento alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto.

Secondo la Direzione citata, il proponente ha sottovalutato l’importanza di alcuni aspetti, tra cui la Palazzina di caccia di Stupinigi e il territorio circostante, evidenziando diverse criticità contenuto all’interno dello Studio Preliminare Ambientale presentate dal proponente.

Sono stati infatti contestati alcuni aspetti, tra cui la mancata consultazione del Piano paesaggistico Regionale da parte del proponente e pertanto, lo Studio preliminare ambientale,  “non ha prodotto un’adeguata descrizione dei potenziali impatti significativi prodotti sul patrimonio culturale paesaggistico e sul paesaggio con la costruzione della nuova centrale”.

La Palazzina di caccia di Stupinigi è inserita in una Zona definita di “notevole interesse pubblico” e anche la Soprintendenza  Archeologia, belle arti e paesaggio è intervenuta in merito (parere del 22/12/2017), rilevando che l’altezza dell’edificio e delle relativi torri (ricordo che saranno alte 30 metri…) “consente di ipotizzare una possibile interferenza visiva con siti esterni all’area di intervento riconosciuti di interesse paesaggistico, ed in particolare con il Monte San Giorgio a Piossasco, e soprattutto con il compendio del parco esterno e dei tenimenti agrari della Palazzina di Caccia di Stupinigi, correlati al vincolo relativo ai Tenimenti dell’Ordine Mauriziano e alla perimetrazione di Buffer Zone del sito seriale Unesco delle Residenze Sabaude”.

Lo Studio Preliminare Ambientale fa supporre che la costruzione della nuova centrale renda necessaria la costruzione di una “eventuale linea in progetto” di collegamento elettrico, senza però specificare una descrizione delle caratteristiche fisiche di progetto e dei potenziali impatti rilevanti indotti anche sul paesaggio.

Lo Studio Preliminare Ambientale non descrive le caratteristiche del progetto per la parte relativa alla fornitura del gas naturale e pertanto non è per nulla chiaro quali potranno essere i potenziali impatti sulle componenti ambientali del patrimonio culturale e del paesaggio, soprattutto se si dovesse determinare la nuova costruzione di gasdotti e/o serbatoi di accumulo o l’eventuale adeguamento di quelli già esistenti del precedente impianto.

Ricapitolando, lo Studio Preliminare Ambientale redatto dal proponente, secondo quanto riportato nel documento della Direzione Generale Archeologica belle arti e paesaggio, “non ha descritto tutti i potenziali impatti rilevanti sulle componenti ambientali, ma anche non ha adeguatamente descritto le caratteristiche fisiche del progetto proposto”.

Da quanto sopra pare proprio che sia inevitabile assoggettare il progetto alla Valutazione di Impatto Ambientale e che sussistano i presupposti affinché il proponente  non otterrà il permesso a costruire, tutelando la conservazione del paesaggio e del  nostro territorio che presenta criticità ambientali critiche da non sottovalutare.



Fonti:

Osservazioni di Andrea Suriani 

Controdeduzioni alle osservazioni di Andrea Suriani http://www.va.minambiente.it/File/Documento/227784

Osservazioni di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio
http://www.va.minambiente.it/File/Documento/227786

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