lunedì 22 gennaio 2018

Registro Tumori: Le risposte del CPO

A seguito del mio post del 20 gennaio 2018 in merito al Registro Tumori di Torino e dei comuni dell'area sud della cintura metropolitana torinese, Vi comunico che ho avuto delle risposte da parte del CPO Piemonte, Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte.
Mi hanno ringraziato per la segnalazione dell'errore di collegamento alle pagine del sito e che provvederanno quanto prima a correggere il link.
Relativamente all'aggiornamento del Registro Tumori mi è stato comunicato che i dati di incidenza tumorale della città di Torino sono disponibili dal 1985 e quelli dell’area metropolitana dal 2007 e sono aggiornati al 2012.
I dati sono pubblicati nel sito e in entrambi i casi non si tratta di stime ma della misura esatta del fenomeno, ottenuta attraverso la registrazione puntuale di tutti i casi di neoplasia maligna.
Le stime prodotte in passato per le aree della regione non coperte dalla registrazione, non sono più state aggiornate in quanto è stato ampliato l’area di copertura ed attualmente sono in corso i lavori per misurare la reale dell’incidenza tumorale in tutto il Piemonte relativamente al biennio 2013-14.
Secondo quanto mi è stato comunicato i dati saranno disponibili sul sito del CPO a breve.
In merito alle tempistiche di redazione del Registro Tumori mi hanno spiegato che il processo di registrazione dei tumori è molto complesso e i tempi tecnici per la raccolta, la certificazione e l'analisi dei casi sono di circa due anni dopo la conclusione dell'anno solare a cui si riferiscono, pertanto i dati del 2017 non potranno essere disponibili prima del 2020.
Ringrazio pubblicamente chi mi ha risposto in tempi così rapidi dalla Struttura Semplice Dipartimentale - Registro Tumori Piemonte - CRPT, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.
Vi terrò informati sui prossimi aggiornamenti del CPO.

domenica 21 gennaio 2018

TAV A RIVALTA: SONO ARRIVATI I SOLDI.


Per la maggior parte dei cittadini di Orbassano il Tav non è un tema di particolare interesse.
Eppure i soldi che si vorranno spendere per quest'opera sono di tutti noi:
Il ministero delle infrastrutture ha messo a disposizione di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) 1.700 milioni di euro (millesettecento!) per la realizzazione della tratta nazionale Avigliana-Orbassano.
Ritengo che sia necessario informarsi e confrontarsi in merito a questo progetto che interesserà anche il nostro territorio, pertanto, vi invito a partecipare alla serata informativa organizzata dal Comitato No Tav di Rivalta in collaborazione con l'associazione Pronatura di Torino.
Appuntamento per Venerdi 26 gennaio ore 21 - Centro Incontri del Mulino, Via Balegno, Rivalta.

Andrea Suriani
Informambiente Orbassano

"ERRORE 404: PAGINA NON TROVATA"

Quante volte vi è capitato di navigare in internet e di cliccare su un link e ricevere come risposta:
"404 Error We can't find the page you're looking for. Head back to home page" nella versione inglese o più semplicemente
"ERRORE 404: PAGINA NON TROVATA". ?
Partiamo dalle origini: In data 28/08/2013 l’Arpa Piemonte ha redatto il documento "Sorveglianza Epidemiologica degli effetti sulla salute dell’inceneritore di Torino – Effetti a lungo Termine".
All'epoca, non essendo previsti registri tumori nella zona sud della Provincia di Torino, era stata considerata la necessità dell’estensione dell’area coperta dal Registro Tumori di Torino (il più vecchio d’Italia) ai comuni dell’area sud della cintura metropolitana torinese (Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta di Torino, Nichelino, Moncalieri). Data l’onerosità di costruzione di questo registro, però, si decise che questo tipo di esito poteva essere successivamente rilevato mediante i flussi informativi di mortalità e ricovero ospedaliero.
E' stato fatto? Ci sono dei dati?
Proseguo con la mia ricerca tramite internet di altri dati inerenti l’incidenza dei tumori dalla data di avvio dell’inceneritore: visito il sito del CPO Piemonte, Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte.
Leggo che il CPO “dal 1995 riunisce e coordina le strutture del Servizio Sanitario Regionale che svolgono attività di ricerca e valutazione sulla diffusione e la prevenzione dei tumori e che dal maggio 2014 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha individuato il CPO Piemonte quale Centro Collaborativo per la diagnosi precoce e lo screening del cancro.
Ho pensato subito di essere finito nel posto giusto per trovare dei dati! Leggo che “gran parte dei dati epidemiologici prodotti nel corso dell'attività di ricerca vengono messi a disposizione del pubblico nella sezione Open data”.
Punto subito il mouse su termine Open data (https://www.cpo.it/it/open-data/) clicco e:
404 Error We can't find the page you're looking for. Head back to home page…
Non perdo la speranza.. non mi arrendo, vado avanti. Trovo dei documenti che trattano l’Incidenza (2008-2012), mortalità, sopravvivenza e prevalenza dell’Area Metropolitana di Torino.
Altro documento trovato: tumori maligni in Piemonte: stime al 2015, pubblicato nel febbraio del 2015.
Non trovo altro… Mando una mail chiedendo lumi, se esistono dati più recenti, magari suddivisi per Comuni. Vedremo se avrò risposta o se sarò oggetto di un altro fastidiossisimo
"ERRORE 404: PAGINA NON TROVATA"....

martedì 16 gennaio 2018

Centrale Elettrica di Rivalta


16/01/2018 Aggiornamento n. 10

Le controdeduzioni del proponente alle mie osservazioni e la richiesta al Ministero dell’Ambiente da parte della Direzione generale Archeologia,  belle arti e paesaggio all’assoggettamento alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto della centrale.

Inoltro un aggiornamento in attesa di conoscere nello specifico le osservazioni presentate dalle amministrazioni di Piossasco, Rivalta e Volvera durante la Conferenza dei Servizi del 15/01/2018, che probabilmente saranno trattate dal Sindaco di Rivalta e dagli Assessori competenti nell’assemblea pubblica che si svolgerà questa sera alle 18:30 a Tetti Francesi .  

La Snowstorm Srl (il proponente della costruzione della centrale) ha risposto  alle mie osservazioni che ho inviato il 3 gennaio 2018, 11 giorni prima la data prefissata per la conferenza dei servizi a cui hanno partecipato le varie amministrazioni interessate.

Il primo quesito che ho posto era riferito a quali potevano essere le reali necessità di costruire una nuova centrale elettrica. Il proponente ha risposto che “Lo scopo della centrale elettrica sarà quello di “garantire continuità al servizio, in sicurezza ed economia di esercizio non di base, ma di integrazione, nelle ore dell’anno durante le quali la produzione da fonti rinnovabili non è in grado di soddisfare la domanda del sistema elettrico”.

Ecco quindi svelato lo scopo della centrale elettrica e dell’interesse del proponente a costruirla , rispondendo anche al quesito che si erano posti le varie amministrazioni di Volvera, Rivalta e Piossasco tramite il loro comunicato stampa congiunto del 12 gennaio 2018.

Proseguendo con le controdeduzioni del proponente alle mie osservazioni, relativamente al rumore sono state allegate n. 2 mappe per il periodo diurno e notturno. Secondo il proponente i livelli di immissione sonora rispettano i limiti normativi e tiene ad evidenziare che l’impianto non prevede un funzionamento continuo, ma opererà ad integrazione della produzione delle Fonti energetiche rinnovabili. Date un’occhiata alle mappe per rendervi conto dell’impatto che avrà la centrale (pagine 8 e 9 del documento controdeduzioni).

Non risolto l’aspetto della gestione dei reflui: Alla mia domanda in merito alla gestione dei reflui, il proponente risponde che, “al momento, non si prevede di utilizzare, l’originaria connessione all’impianto dell’adiacente Stabilimento Fenice, ma si provvederà all’allaccio alla pubblica fognatura così come si manterrà lo scarico nel canale Volvera per le acque di seconda pioggia. A tal fine si precisa che l’iter autorizzativo necessario verrà espletato nella successiva fase di istanza di Autorizzazione Integrata Ambientale”.

In merito alle procedure di bonifica del sito il proponente sottolinea che il sito non è contaminato e che i lievi superamenti riscontrati nell’acqua di falda sono di origine esterna.  Sarà anche vero ma è necessario attendere i risultati dell’indagine ambientale in corso da parte di Arpa Piemonte così come fatto intendere dal proponente stesso nelle controdeduzioni.

E’ infine notizia di oggi che la Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio ha chiesto al Ministero dell’Ambiente, la pronuncia negativa in merito all’esclusione dall’assoggettamento alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto.

Secondo la Direzione citata, il proponente ha sottovalutato l’importanza di alcuni aspetti, tra cui la Palazzina di caccia di Stupinigi e il territorio circostante, evidenziando diverse criticità contenuto all’interno dello Studio Preliminare Ambientale presentate dal proponente.

Sono stati infatti contestati alcuni aspetti, tra cui la mancata consultazione del Piano paesaggistico Regionale da parte del proponente e pertanto, lo Studio preliminare ambientale,  “non ha prodotto un’adeguata descrizione dei potenziali impatti significativi prodotti sul patrimonio culturale paesaggistico e sul paesaggio con la costruzione della nuova centrale”.

La Palazzina di caccia di Stupinigi è inserita in una Zona definita di “notevole interesse pubblico” e anche la Soprintendenza  Archeologia, belle arti e paesaggio è intervenuta in merito (parere del 22/12/2017), rilevando che l’altezza dell’edificio e delle relativi torri (ricordo che saranno alte 30 metri…) “consente di ipotizzare una possibile interferenza visiva con siti esterni all’area di intervento riconosciuti di interesse paesaggistico, ed in particolare con il Monte San Giorgio a Piossasco, e soprattutto con il compendio del parco esterno e dei tenimenti agrari della Palazzina di Caccia di Stupinigi, correlati al vincolo relativo ai Tenimenti dell’Ordine Mauriziano e alla perimetrazione di Buffer Zone del sito seriale Unesco delle Residenze Sabaude”.

Lo Studio Preliminare Ambientale fa supporre che la costruzione della nuova centrale renda necessaria la costruzione di una “eventuale linea in progetto” di collegamento elettrico, senza però specificare una descrizione delle caratteristiche fisiche di progetto e dei potenziali impatti rilevanti indotti anche sul paesaggio.

Lo Studio Preliminare Ambientale non descrive le caratteristiche del progetto per la parte relativa alla fornitura del gas naturale e pertanto non è per nulla chiaro quali potranno essere i potenziali impatti sulle componenti ambientali del patrimonio culturale e del paesaggio, soprattutto se si dovesse determinare la nuova costruzione di gasdotti e/o serbatoi di accumulo o l’eventuale adeguamento di quelli già esistenti del precedente impianto.

Ricapitolando, lo Studio Preliminare Ambientale redatto dal proponente, secondo quanto riportato nel documento della Direzione Generale Archeologica belle arti e paesaggio, “non ha descritto tutti i potenziali impatti rilevanti sulle componenti ambientali, ma anche non ha adeguatamente descritto le caratteristiche fisiche del progetto proposto”.

Da quanto sopra pare proprio che sia inevitabile assoggettare il progetto alla Valutazione di Impatto Ambientale e che sussistano i presupposti affinché il proponente  non otterrà il permesso a costruire, tutelando la conservazione del paesaggio e del  nostro territorio che presenta criticità ambientali critiche da non sottovalutare.



Fonti:

Osservazioni di Andrea Suriani 

Controdeduzioni alle osservazioni di Andrea Suriani http://www.va.minambiente.it/File/Documento/227784

Osservazioni di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio
http://www.va.minambiente.it/File/Documento/227786

martedì 9 gennaio 2018

Il rispetto dell'ambiente ha un costo

Ho seguito sui social le varie polemiche di questi giorni: tutti a contestare i 0,01 centesimi o i 0,03 centesimi del costo di un sacchetto.
In pochi a polemizzare sugli aumenti di luce, gas, autostrade, ecc...
Il costo del sacchetto biodegradabile è visibile sullo scontrino e questo ha creato tanti problemi. Ma secondo voi i vari imballaggi degli alimenti che acquistiamo sono offerti in beneficenza dai produttori? Direi proprio di no... Li paghiamo eccome! Come abbiamo sempre pagato i sacchetti utilizzati prima...
Condivido alcune perplessità sull'applicazione della legge, ci mancherebbe, e a tal proposito mi auguro che si possa prendere in considerazione l'utilizzo di borse riciclabili (vedi retine), come sostenuto da una campagna di sensibilizzazione dell'Associazione Comuni Virtuosi avviata diverso tempo fa.
E' vero che contrastare i problemi dell'ambiente comporta alcuni sacrifici, piccoli o grandi che siano: semplificando potrei definire piccoli sacrifici che vanno dai 0,01 centesimi del costo di un sacchetto, al dividere la carta dalla plastica, l'umido dall'indifferenziato, ecc... ai grandi sacrifici: mi viene in mente ad esempio il dover cambiare un'auto perché troppo inquinante, ma mi auguro che ci sia da parte di tutti noi maggiore attenzione e consapevolezza dei problemi ambientali che caratterizzano il nostro Territorio, la nostra Città, il nostro Paese.
Sacrifici che saranno in qualche modo utili per noi stessi e per le generazioni future.

Andrea Suriani
Informambiente Orbassano.